17 marzo 2011

17 marzo 2011
questo blog partecipa al festeggiamento dei 150 anni dall'unità d'Italia

domenica 26 settembre 2010

I CONSIGLIERI DEL “…MA CHI CAZZO TE LO FA FARE…..”

La strada che porta dove abito a Quarto è a senso unico di marcia; alla fine troppo stretta per far passare due auto contemporaneamente. La vedo sbucare, li, da lontano. E’ evidente, vuole imboccare la strada contromano. E allora accelero, che diamine, devo arrivarci prima io in quella strettoia, ne ho tutto il diritto, sono loro in torto.
Ci fermiamo, uno contro l’altro, a questo punto, chi passa?
Fermo, impassibile, determinato a passare anche tutta la notte, devono essere loro a fare marcia indietro, che diamine, sono loro in difetto!
Loro? Si, perché in macchina due ragazzi, con quella aria di sfida per la serie “ma come si è permesso sto stronzo a bloccarci il passaggio?”.

Non desisto. Con un cenno della mano faccio capire che devono indietreggiare, devo passare io, non mollo. Chi è alla guida si rassegna, ingrana la retromarcia, mi fa spazio per passare, ma quel tanto per potermi dire attraverso il finestrino “ Ma cchi sì ? Nu’ carabbinier? “ Traduzione quartaiuolo/italiano : “Ma chi sei ? Un carabiniere?”
E’ si, perché per rispettare le regole è necessario che ci sia un carabiniere, altrimenti, chi se ne fotte delle leggi, del codice della strada, del vivere civile.

Raccontando l’episodio qualche giorno dopo il mio interlocutore, in silenzio per tutto il tempo del racconto, scuote la testa, mi guarda e mi dice : “ma chi cazzo te lo fa fare…”.
Sapete, di tutta la vicenda è la cosa che più mi ha rattristato.

Oramai siamo circondati di consigli del “ma chi cazzo te lo fa fare…”, ogni occasione è buona per concludere un argomento con questa frase, pensateci, magari è capitato anche a voi sentirselo dire, come ci siete rimasti?
E’ una frase micidiale, una specie di coltellata nel fianco che ha il potere di mettere in dubbio ogni iniziativa che prendi, il tuo modo di essere e di pensare.

Accetti un lavoro più impegnativo, “ma chi cazzo te lo fa fare…”, decidi di fare una dieta, “ma chi cazzo te lo fa fare…”, fumi una sigaretta, “ma chi cazzo te lo fa fare…”, ti incazzi con quello che parcheggia sul posto dei disabili non avendo titolo, “ma chi cazzo te lo fa fare…”, ti infuri con i figli perché non hanno rispettato le regole, “ma chi cazzo te lo fa fare…”vuoi buttare un ingombrante, lo carichi in macchina e te lo porti fino al deposito di Via Lenza Lunga, “ma chi cazzo te lo fa fare…”, fai la differenziata, riempi la casa di cartone, vetro, metallo, “ma chi cazzo te lo fa fare…”, vai a votare sperando che le cose cambino, “ma chi cazzo te lo fa fare…”.

Una vita spesa all’ombra del “ma chi cazzo te lo fa fare…” al punto di condizionarmi, di farmi riflettere.

Oramai ogni volta che penso ad un’iniziativa che vorrei prendere, a qualcosa che vorrei fare….un attimo dopo scatta nella mia mente un “ma chi cazzo me lo fa fare…”, forse è meglio rinunciare.

E poi, dico anche a te caro amico che mi stai leggendo in questo momento, sei sicuro che non hai nulla di meglio da fare ? Sei venuto su questo blog a leggere le stronzate che sto scrivendo, pensaci, te lo dico francamente, “ ma chi cazzo te lo fare ?”….

Erbavvelenata

sabato 25 settembre 2010

AMMAZZARE UN SINDACO. COMMEMORARLO. TRA IL SACRO ED IL PROFANO.



Sono di ritorno da un periodo passato all’estero. In quei giorni hanno ammazzato un sindaco, il primo cittadino di Pollica. Si chiamava Angelo Vassallo.
Ammazzato probabilmente perché, come riconosciuto da tutti i media nazionali, si opponeva a speculazioni che organizzazioni criminali volevano imporre sul suo territorio, uno dei pochi contaminati che esistono in quell’angolo di paradiso che è il Cilento.

Sono quelle cose che mi fanno vergognare di essere italiano, meridionale, in particolare. In Italia ci siamo abituati, ma quando all’estero ti vengo a chiedere come è possibile che succedono di queste cose, certo, è difficile trovare delle risposte.

Sbirciando qua e la sul web a caccia di notizie mi sono imbattuto in questa notizia pubblicata dal sito cittadino di Quartocanaleweb, inerente una kermesse enogastronomia.

Tra le tante cose si dice: “…Quest’anno la tappa quartese avrà un sapore particolare per la concomitanza con la festa patronale di Santa Maria e per l’iniziativa degli organizzatori e dell’amministrazione quartese di ricordare, in qualche modo, il sindaco di Pollica. Ci sarà dunque l’ormai collaudato Ciclo-wine tour tra le cantine di Quarto, ciclopedalata che si snoderà tra 5 cantine ed aziende vitivinicole di Quarto, passando per «Cantine Quartum», «IV Miglio», «Il Cellaio», «Grotta del Sole» e «Carputo»; la ciclopedalata vuole dare quest’anno, un messaggio di legalità e sarà curata dai volontari dell’associazione «Le Ali di Dedalo».
Al tour seguirà la processione in onore della Vergine Maria con fascia nera al braccio in segno di lutto per la morte del sindaco anticamorra Angelo Vassallo, così come spiegato nel corso della conferenza stampa di presentazione dell’evento che si terrà domenica prossima, 12 settembre…..”


L’imbarazzato cronista conclude l’articolo dicendo.. Insomma, sacro e profano si uniscono nel segno della lotta alla camorra”…..

Sarebbe stato più corretto dire: ...."Insomma, quando il segno della lotta alla camorra va a finire, è proprio il caso di dirlo, ...a tarallucci e vino."....

Erbavvelenata