17 marzo 2011

17 marzo 2011
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giovedì 11 febbraio 2010

L'EPITAFFIO QUESTO SCONOSCIUTO

E’ un argomento un po’ macabro, vero, ma diciamocelo onestamente, chi andando a trovare un proprio caro al cimitero non è rimasto colpito da alcuni epitaffi presenti sulle lapidi?

Per me è l’occasione per girovagare e rendermi conto di quanta fantasia ci sia in queste iscrizioni.

Al di la dei consueti “al caro marito”… “all’amata moglie”… ci sono scritte che veramente lasciano il segno.

Ma la cosa che mi lascia incredulo è che tra tutti non c’è ne uno che parli male del defunto. Tutta brava gente, tutti onesti padri, grandi lavoratori, persone che hanno dato l’esempio, integerrimi, ottimi mariti, altruisti, addirittura sacrificali per il bene del prossimo, tutte vite spese unicamente nell’interesse altrui.

Mai un fetente di merda, un ladro, uno stronzo di marito, un camorrista, niente, niente di tutto questo.

Sarà come diceva Ambrosie Bierce :
Epitaffio: iscrizione su una tomba che mostra come le virtù acquisite con la morte abbiano un effetto retroattivo.

L’ottimo ed esemplare
Erbavvelenata

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